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di Shinoda Masahiro
(Giappone, 1995)
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In concorso al Festival di Cannes |
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SHARAKU dovrebbe essere vissuto alla fine del Settecento. In meno di dieci mesi, a cavallo tra il 1794 ed il 1795 disegna 144 stampe di attori kabuki, oggi diventate rare e preziose, prima di scomparire. Questa scomparsa, l'identità del personaggio, le ragioni della sua arte (forse da ricercare in un grande progetto di cultura proletaria, minacciato dall'ordine morale delle caste superiori, essenzialmente militari) rimangono misteriose. Il film di Shinoda (regista di successo in patria dal 1960) è sicuramente organizzato su una serie d'illustrazioni altamente professionali, su un gioco d'attori maturo, su un'inchiesta storico-sociale seria. Ma il suo stile frontale, privo di qualsiasi accentuazione espressiva, quasi accademico, lascia trasparire un'emozione congelata. Che una musica insopportabilmente hollywoodiana finisce di spedire nelle lande che una volta si definivano commerciali.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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